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Posizionamento SEO: tecniche per il 2025

Oggi parliamo di posizionamento SEO.

Sai qual è uno degli errori più comuni nella SEO?

Pensare che basti seguire le direttive una volta sola e poi tutto andrà bene.

La verità è che devi adattarti ai cambiamenti degli algoritmi se vuoi davvero ottenere i primi posti su Google.

Lasciati dire una cosa:

la SEO va ben oltre il semplice compiacere i motori di ricerca.

Il vero punto della questione è capire i bisogni del tuo pubblico e dare loro risposte concrete attraverso il tuo sito o la tua landing page.

Fermati un attimo a pensare a questo numero: ogni mese Google elabora oltre 100 miliardi di ricerche.

Capisci il potenziale?

Con la giusta strategia, le possibilità di raggiungere nuovi clienti sono praticamente infinite.

Ma c’è un “ma”, e non è da poco:

gli algoritmi di ricerca cambiano continuamente.

Come se non bastasse, l’arrivo dell’AI generativa nella ricerca ha stravolto completamente il modo in cui le persone cercano informazioni online.

Cosa significa questo per la SEO?

In parole povere, non puoi impostare tutto una volta e poi dimenticartene.

La tua strategia SEO deve evolversi costantemente se vuoi restare competitivo.

È come una partita a scacchi: devi osservare, analizzare e muovere le tue pedine per sfruttare al meglio le pratiche migliori e le strategie più recenti.

Non preoccuparti, però.

In questa guida ti mostrerò le tecniche per costruire una strategia SEO efficace nel 2025, così da ottenere un buon posizionamento SEO.

Strategia che vada bene sia per i motori di ricerca che per le persone reali.

La SEO deve sposare gli obiettivi dell’azienda

Partiamo dalle basi:

la tua strategia SEO deve essere allineata con gli obiettivi aziendali e devi definire dei KPI (Indicatori Chiave di Prestazione) chiari per misurare i risultati.

È come avere una mappa: sapere dove vuoi arrivare e come misurerai il percorso ti assicura che ogni tuo approccio alla SEO sia mirato e porti risultati concreti.

La SEO deve supportare ciò che vuoi ottenere per la tua azienda, che sia aumentare la consapevolezza del marchio, portare più traffico, generare lead o far crescere le vendite.

Mentre pianifichi, devi stabilire i tuoi KPI.

Sono come il cruscotto della tua auto: ti mostrano se stai andando nella direzione giusta e dove serve qualche aggiustamento.

Ecco i KPI SEO fondamentali da monitorare:

  • La visibilità nella ricerca – Guarda come appari in tutte le funzionalità di Google: dagli snippet AI alle ricerche locali, passando per i featured snippet.
  • Il traffico organico – Quante persone arrivano sul tuo sito naturalmente, senza che tu debba pagare per la pubblicità.
  • Il posizionamento delle parole chiave – Dove compare il tuo sito quando le persone cercano ciò che offri.
  • Le ricerche di brand – Il termometro della tua popolarità: quante persone cercano proprio te su Google.
  • I backlink di qualità – Chi parla di te? E soprattutto, quanto sono autorevoli questi siti?
  • I nuovi utenti e utenti di ritorno – Un mix perfetto tra chi ti scopre per la prima volta e chi torna a trovarti.
  • Lead e conversioni – Il momento della verità: quante delle tue visite si trasformano in risultati concreti.
  • Il ROI dal canale organico – Quanto ti rende ogni euro investito nella SEO.
  • Le pagine per sessione – Quanto le persone esplorano il tuo sito una volta che ci arrivano.
  • Il tempo medio di permanenza sulla pagina e il tasso di rimbalzo – Ma attenzione qui: il tasso di rimbalzo è come un vestito, non c’è una taglia unica. Dipende tutto da come imposti il monitoraggio sul tuo sito.
  • I Core Web Vitals – La pagella tecnica del tuo sito: velocità, reattività e stabilità visiva.
  • Gli errori di crawling – I problemi tecnici che potrebbero frenare la tua crescita nei risultati di ricerca.

Come un bravo medico tiene d’occhio tutti i parametri vitali, così tu devi monitorare questi KPI attraverso i tuoi strumenti di analisi. Ricorda che sono come gli ingranaggi di un orologio: ognuno ha il suo ruolo nel far funzionare il meccanismo.

Un consiglio pratico: questi KPI sono strumenti interni che puoi tracciare con i tuoi strumenti di analisi come Google Analytics.

Ma attenzione: i dirigenti spesso guardano il quadro più ampio.

Gli interesserà soprattutto capire l’impatto sul business, come l’attribuzione supportata dalla SEO e come questa si inserisce nel viaggio del cliente.

E ricorda…

La SEO è una strategia a lungo termine.

È come piantare un albero: ci vuole pazienza prima di vedere i primi frutti.

Imposta aspettative realistiche

Torniamo a parlare di tempistiche.

Si perché è un argomento importante.

Infatti, uno degli errori più comuni di chi non conosce bene la SEO è aspettarsi risultati immediati.

La SEO non è una strategia di marketing a risposta diretta e non tutte le tattiche SEO portano a un risultato immediato.

Ci sono tante variabili in gioco: la concorrenza, i link in entrata e lo stesso contenuto.

Per questo motivo, è quasi impossibile dare una data precisa di quando si vedranno i risultati.

Dovresti affrontare il tutto con la consapevolezza che la SEO richiede tempo e, più competitive sono le parole chiave che vuoi raggiungere, più tempo ci vorrà per scalare le classifiche.

Questo va spiegato chiaramente detto sin dall’inizio, per stabilire aspettative realistiche e costruire fiducia con dati coerenti e accurati.

La SEO può far parte di tutto il percorso del cliente.

Un utente potrebbe trovare il tuo sito tramite ricerca organica, poi vedere un annuncio a pagamento e infine fare un acquisto.

Oppure potrebbe vedere prima un annuncio, cercare il tuo brand e trovarti organicamente.

Praticamente ti ho descritto l’attribuzione multi-touch.

Utilizzare strumenti di tracciamento come Google Analytics ti aiuta a capire come i vari canali contribuiscono alle conversioni.

Conduci un audit SEO

posizionamento SEO audit

Come migliorare il SEO di un sito?

Conoscendo i problemi o potenzialità del sito stesso.

Adesso che hai allineato la tua strategia SEO con gli obiettivi aziendali e hai impostato le giuste aspettative, è tempo di capire dove ti trovi attualmente.

La prima cosa da fare è un audit SEO.

Un audit SEO ti permetterà di verificare il tuo posizionamento su Google e su altri motori di ricerca.

Per noi consulenti SEO, un audit SEO è una sorta di mappa che ci guida per tutto il processo di ottimizzazione e ci permette di valutare lo stato di salute del sito.

Ecco cosa si esamina, tra le altre cose, in un audit SEO:

  • Nome di dominio, età, storia, ecc.
  • Fattori SEO on-page come titoli, targeting di parole chiave e coinvolgimento dell’utente.
  • Organizzazione e qualità dei contenuti e delle immagini (nessuno si fida delle foto di stock).
  • Contenuti duplicati.
  • Qualità del profilo backlink.
  • Architettura del sito.
  • Fattori SEO tecnici come sitemap, ottimizzazione delle immagini e file robots.txt.
  • Implementazione dei tag hreflang per i siti multilingue.
  • E tanti altri.

Ora che conosci lo stato di salute del tuo sito, devi pianificare i tempi e assegnare budget e risorse.

Qui vale la regola del “ottieni ciò per cui paghi”.

Se cerchi qualcosa di veloce ed economico, non otterrai i risultati che avresti investendo più tempo e denaro.

Ovviamente, budget e tempi dipendono dalla situazione specifica della tua azienda.

Ma se vuoi risultati di qualità, preparati a investire in modo adeguato.

Mia mamma mi dice sempre: “ottieni ciò che spendi”.

Fai la Keyword Research, la ricerca delle parole chiave

posizionamento SEO ricerca parole chiave

Il posizionamento nei motori di ricerca dipende da un algoritmo che valuta diversi fattori per decidere quanto bene un sito risponde a una determinata query.

E una parte enorme di questo processo riguarda le parole chiave.

Dalle singole parole alle frasi complesse, le parole chiave dicono ai motori di ricerca di cosa parla il tuo contenuto.

Ma aggiungere parole chiave non è così semplice come infilare il nome del prodotto o del servizio che vuoi vendere.

Serve una ricerca accurata per ottimizzare le parole chiave ed evitare la temuta cannibalizzazione delle keyword.

Ecco cosa dovresti considerare:

Search Intent (Intento di ricerca)

Le parole spesso hanno più significati.

Per questo è fondamentale capire l’intento di ricerca, così da non attirare un pubblico che stava cercando tutt’altro.

Ne abbiamo parlato in questo articolo:

come le persone cercano su Google.

Ti faccio un esempio: se vendi borse, posizionarti in alto per “tracolla” potrebbe attirare persone con problemi alla spalla che cercano informazioni mediche o fisioterapisti, e non clienti interessati ad acquistare una borsa a tracolla.

Parole chiave rilevanti

Una volta identificato l’intento di ricerca del tuo pubblico, puoi determinare quali sono le parole chiave più rilevanti per loro.

Mettendo insieme le tue parole chiave con l’intento di ricerca, puoi creare contenuti ad esse pertinenti e aumentare le tue possibilità di posizionarti più in alto nelle SERP.

Oltre a migliorare il posizionamento su Google, aumenterai anche la soddisfazione degli utenti e il tasso di conversione.

Strumenti per la ricerca di parole chiave

Ok, il brainstorming è fantastico.

La creatività pure.

Ma parliamoci chiaro.

Se vuoi attirare il pubblico giusto, non puoi andare a caso.

E se vuoi dimostrare il tuo valore ai motori di ricerca, ti serve un metodo.

La soluzione?

Uno strumento professionale per la ricerca delle parole chiave.

Questi strumenti forniscono dati preziosi come il volume di ricerca e il livello di difficoltà della parola chiave, e suggeriscono parole chiave correlate che potresti non aver considerato.

Tra i miei preferiti ci sono:

Volume di ricerca

Uno dei dati più importanti da cercare con gli strumenti di ricerca di parole chiave è il volume di ricerca.

Secondo solo al CPC, a mio avviso.

Idealmente, dovresti puntare a parole chiave rilevanti con i volumi di ricerca più alti.

Tuttavia, è altrettanto importante valutare la concorrenza attorno a quel termine.

Se stai cercando di competere con grandi brand già affermati e sei solo all’inizio, potrebbe essere meglio puntare su parole chiave a coda lunga con meno volume di ricerca, ma anche meno concorrenza.

Ma quali sono le parole chiavi a coda lunga?

Parole chiave a coda lunga

Sono termini di ricerca specifici che contengono più di una parola.

posizionamento SEO parole chiave coda lunga

Tendono a essere più lunghi e spesso sono usati da persone che si trovano in fasi specifiche del funnel di conversione, aiutandoti a raggiungere utenti pronti a convertire.

Un esempio potrebbe essere “ristoranti vegani a Milano”, che sarà usato probabilmente da chi sta cercando un pasto a base vegetale.

Ricorda che gli strumenti forniscono dati aggregati sui volumi di ricerca, che ottengono da diversi fornitori di dati.

Spesso ci sono ricerche a coda lunga che gli utenti fanno in modo diverso, ma gli strumenti potrebbero riportare un volume di ricerca zero a causa di volumi trascurabili.

Questo fenomeno è destinato ad aumentare con l’integrazione degli assistenti AI intelligenti nei telefoni cellulari.

Questo poiché gli utenti eseguiranno più facilmente ricerche vocali uniche sullo stesso argomento.

Se un problema è rilevante per la tua industria specifica e lo sai, ma gli strumenti segnalano un volume di ricerca zero, vale comunque la pena coprirlo e offrire una soluzione.

Potresti scoprire di avere un traffico mirato e che converte bene.

Definisci le tue pagine più preziose

posizionamento SEO pagine importanti

Ogni team ha bisogno del suo leader.

Nel caso del tuo sito web, questi leader sono le tue pagine più importanti, le più preziose.

Sono le pagine che portano conversioni.

Per i siti non e-commerce, di solito queste sono la home page, le pagine dei servizi o quelle con altre offerte.

Per i siti e-commerce, queste pagine saranno le pagine di categoria o prodotto.

posizionamento SEO e-commerce

Per trovare quali sono le pagine più importanti del tuo sito, devi considerare per cosa è conosciuta la tua azienda.

  • In che settori competi?
  • Quali problemi risolvi?

Definisci questi aspetti o aggiungine altri in base alle parole chiave che hai individuato nel passaggio precedente.

Una volta identificate le pagine di categoria e prodotto che attirano più visitatori, potrai concentrare la tua strategia sul migliorarle e aumentare il traffico organico.

Aggiorna i tuoi contenuti

Parliamoci chiaro: le tue pagine più importanti invecchiano.

È naturale.

Il problema? I motori di ricerca vogliono contenuti rilevanti e aggiornati.

Roba fresca, insomma.

La decadenza dei contenuti non è colpa di nessuno.

Succede e basta.

Ma puoi fare qualcosa: crea un piano per tenerli costantemente aggiornati.

Ti faccio vedere una cosa interessante.

Su uno dei siti che seguo, abbiamo notato quanto conta aggiornare i contenuti vecchi.

Sai cosa è successo? Abbiamo recuperato un sacco di traffico organico.

Attenzione però: non cadere nella trappola di usare strumenti AI per aggiornamenti automatici.

È una delle mosse più rischiose che puoi fare.

Vuoi un consiglio?

Crea contenuti originali e di qualità.

Ottimizza l’esperienza utente

Ora parliamo di struttura del sito.

E ci focalizziamo sull’esperienza utente.

posizionamento SEO esperienza utente

Puoi avere i contenuti migliori del mondo. Le parole chiave più azzeccate. Ma sai che succede se il tuo sito fa schifo? Zero. Nemmeno una vendita. Manco a pagarla.

Devi pensare a come la gente usa il tuo sito. E pensa a questo: il 65% del traffico viene da mobile.

Nei siti di e-commerce? Addirittura quasi il 78%.

Capisci perché l’ottimizzazione per il mobile è fondamentale?

Verifica come il tuo sito appare in tutti i dispositivi mobili.

Una delle regole SEO da considerare nel 2025 è: parti sempre prima da mobile e poi vedi la parte desktop.

Fai un’analisi della concorrenza

posizionamento SEO analisi concorrenza

Mettiamola così: se fossi l’unico a vendere televisori, chi se ne importerebbe della SEO?

Ma non lo sei.

Nemmeno Samsung può dormire sonni tranquilli.

Devi sapere cosa fanno i tuoi concorrenti per posizionarti al meglio.

Ti stanno superando da qualche parte? Trova il modo di ribaltare la situazione.

Studia le loro parole chiave più competitive. Fai una content gap analysis.

Guarda come strutturano il sito. Analizza il loro profilo backlink.

E poi c’è un altro nemico da considerare: i chatbot AI.

Sono i tuoi nuovi concorrenti.

La gente trova risposte direttamente lì, senza nemmeno visitare un sito.

Come li batti? Offrendo quello che loro non possono dare:

  • Approfondimenti unici.
  • Esperienze personali.
  • Contenuti autorevoli.

Devi pensare: come presenta le cose l’AI? E come puoi differenziarti?

Concentrati sulla costruzione di un brand forte.

Dai un valore reale, qualcosa che nessun chatbot può copiare.

Costruire un brand forte con la SEO Off Page

posizionamento SEO link building

Ok, parliamoci chiaro.

Tutto quello che abbiamo visto finora è fondamentale, sì.

Ma non basta.

Perché?

Semplice: non puoi vivere solo su Google.

Ora non funziona così.

Devi lavorare senza sosta sul tuo brand.

Sulla tua popolarità.

Questo ti porterà tanti Backlink naturali.

Link che piacciono tanto ai motori di ricerca.

La gente ti citerà perché sei affidabile.

Lo so, non è facile.

Anzi, è proprio qui che molti si arrendono.

La SEO Off Page è tosta proprio per questo.

Ma ho una lista di cose concrete da fare.

Eccola:

  • Parti da una lista email per la newsletter.
  • Crea ricerche e approfondimenti che la gente voglia citare.
  • Vai alle conferenze del tuo settore. Meglio ancora? Sponsorizzale.
  • Cercati spazi per interviste e speech.
  • Fai webinar in diretta, parla con la tua gente.
  • Buttati nelle conversazioni online: LinkedIn, Facebook Twitter, Reddit… dove sta il tuo pubblico.
  • Chiama esperti per arricchire i tuoi contenuti.
  • Fai provare i tuoi prodotti agli influencer.
  • Dai un supporto che piace ai clienti.

E sai una cosa interessante?

Anche le menzioni senza link servono.

Pensa: qualcuno legge di te su un sito famoso. Ti cerca su Google. Boom: hai una ricerca di brand. E questa conta per il ranking.

Certo, le menzioni senza link da sole non influenzano il ranking. Ma puoi sempre provare a trasformarle in link veri.

E nell’era dell’AI le menzioni possono farti apparire nelle risposte dei chatbot.

Integra la SEO nei tuoi flussi di lavoro

La SEO non è un’isola.

Tocca tutto: marketing, vendite, IT.

Ti svelo un segreto: forse hai già tutto quello che ti serve.

Il team vendite? Sa cosa cercano i clienti. Usalo per generare lead di qualità.

Il marketing? Può affinare le campagne basandosi sui dati SEO.

E i tuoi creativi? Possono creare contenuti che spaccano.

L’IT gestisce già il sito. Usa la loro esperienza per allineare design e struttura con la SEO.

Dai un’occhiata in casa: potresti avere già tutti i pezzi del puzzle.

E il budget? Potrebbe essere già lì, nascosto in qualche dipartimento.

Questi sono solo alcuni modi per integrare la SEO nel tuo lavoro quotidiano.

Sei un’agenzia o un consulente? Crea canali di comunicazione solidi con chi deve implementare le tue indicazioni.

Allinea la tua strategia SEO con il funnel dei tuoi clienti

Alla fine dei giochi conta solo una cosa: le vendite.

Perché senza clienti? Zero entrate.

E senza entrate? Ciao ciao business.

Ecco perché la tua SEO deve essere allineata con il funnel dei tuoi clienti.

Sai cos’è il funnel?

È il viaggio che fa il cliente. Dall’inizio alla fine. Da quando ti scopre a quando diventa un fan.

E indovina? La SEO funziona in ogni fase di questo percorso:

  • Consapevolezza. La gente ti scopre online. Magari su Google. Un blog fatto bene è una sorta di calamita per nuovi clienti.
  • Interesse. Qui la gente inizia a fare ricerche. E dove le fa? Sul tuo sito, se sei furbo. Guide belle profonde ed ebook sono oro colato in questa fase.
  • Decisione. È il momento della verità: tu o la concorrenza? Qui servono storie vere. Case study. Testimonianze che convincono.
  • Acquisto. Il tuo shop deve essere una scheggia. Le pagine prodotto ottimizzate al millimetro.
  • Post-acquisto. Non mollare il cliente dopo la vendita. Tieni i clienti vicini con articoli di supporto. Falli sentire speciali con programmi fedeltà.

Proprietario di Wonder Channel, Wonize, co-founder di Consulenza Amazon. Lavoro come direttore marketing in Crystal Srl e consulente marketing per aziende che vogliono usufruire dei miei servizi.


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